SCIOPERO

I bancari toscani scioperano in BPM : “Noi dalla parte dei risparmiatori nello scandalo diamanti”

Le OO.SS. Rappresentanti i lavoratori di Banca BPM hanno dichiarato sciopero per il mese di maggio in tutte le province toscane, oltre che nella provincia di Verona e La Spezia, per sostenere le ragioni di chi è rimasto vittima dello scandalo diamanti e contro la dirigenza dell’istituto, che sta procedendo a una politica di ristori parziali mettendo a rischio la reputazione dell’Istituto e incrinando la fiducia dei risparmiatori.

I sindacati, a nome dei lavoratori dei territori maggiormente colpiti, “rivendicano la loro buona fede” e “prendono posizione pubblica a favore dell’integrale restituzione alla clientela delle somme investite”.

Come Fisac CGIL in accordo con le altre sigle, stiamo conducendo un’azione sindacale partendo dai territori maggiormente colpiti dallo scandalo, dove 1700 lavoratori ci hanno dato mandato per difendere la buona fede dei dipendenti del Banco, rimasti vittima a loro volta di informazioni fuorvianti ricevute dalla stessa banca.

Nel bilancio 2017 sono stati accantonati circa 43 milioni rispetto al rischio diamanti e nel bilancio 2018 sono stati accantonati ulteriori 275 milioni. Ma al 31.1.19, tuttavia, risultavano utilizzati soltanto 25 milioni per complessive 2570 conciliazioni. Una scelta che, da un lato carica sul bilancio il costo importante di una assunzione di responsabilità e di tutela rispetto alla clientela, ma dall’altro, vista l’esiguità dei reclami chiusi positivamente con un accordo, espone il Gruppo ad un danno reputazionale forse irrecuperabile.

Mentre i Gruppi concorrenti coinvolti (Intesa, Unicredit e Mps) stanno già da tempo rimborsando integralmente i propri clienti ritirando le pietre, Banco Bpm offre rimborsi parziali, spesso reputati offensivi dalla clientela, e si rifugia dietro alle difficoltà legate al fallimento di IDB (la Intermarket Diamond Business, società privata che vendeva i diamanti) tenendo di fatto le pratiche in sospeso, con l’effetto di alimentare un contenzioso legale crescente per la banca ed i lavoratori incolpevolmente coinvolti. 

Le vere responsabilità sono da ricercarsi tra i manager della banca, ma il cda del Banco Bpm insieme alla sospensione cautelativa di 3 top manager coinvolti nell’inchiesta ha contemporaneamente deliberato il piano di incentivazione dei primi 150 manager del Gruppo per 5,1 milioni di euro, una vera e propria contraddizione.

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